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Ceramica ieri
La ceramica grottagliese vanta una tradizione secolare purtroppo storicamente documentata soltanto a partire dal XVI secolo. Lacunose e incerte restano, infatti, le conoscenze relative a questo settore dal periodo altomedievale a quello rinascimentale e, benchè sia logico presupporre un'attività precedente a quella effettivamente documentata, purtuttavia fino ad oggi non è stato possibile risalire ad alcun fondamento storico certo. Nei catasti del 1567 i primi artigiani venivano definiti "cretari, cretaruli e stazzonari" la cui attività, fino al secolo successivo, in mancanza di una committenza di rango elevato, resta orientata verso la produzione di oggetti e stoviglie di uso comune, di impronta popolare, la cosiddetta “arte ruagnara”. Una produzione cospicua che, nel corso dei secoli, ha rappresentato un esempio unico di continuità produttiva trovando la sua cornice naturale nella gravina di S.Giorgio, alle falde del trecentesco castello episcopio, operando una graduale trasformazione del paesaggio il cui risultato finale è il Quartiere dei Camini (Li Camenn 're), un "villaggio" dal fascino primitivo e senza tempo che lo rende unico nel suo genere. La Scuola Speciale d'Arte per la Ceramica viene autorizzata il 15 ottobre 1887 con lo scopo "di fornire insegnamenti di tecnologia, di disegno e modellazione con applicazione all'industria della Ceramica". Nel processo economico culturale di Grottaglie si inserisce così una nuova realtà che svolgerà un ruolo fondamentale nella sopravvivenza di un'attività artigianale che in altri centri limitrofi si spegne lentamente fino a cessare del tutto.
La ceramica grottagliese vanta una tradizione secolare purtroppo storicamente documentata soltanto a partire dal XVI secolo. Lacunose e incerte restano, infatti, le conoscenze relative a questo settore dal periodo altomedievale a quello rinascimentale e, benchè sia logico presupporre un'attività precedente a quella effettivamente documentata, purtuttavia fino ad oggi non è stato possibile risalire ad alcun fondamento storico certo. Nei catasti del 1567 i primi artigiani venivano definiti "cretari, cretaruli e stazzonari" la cui attività, fino al secolo successivo, in mancanza di una committenza di rango elevato, resta orientata verso la produzione di oggetti e stoviglie di uso comune, di impronta popolare, la cosiddetta “arte ruagnara”. Una produzione cospicua che, nel corso dei secoli, ha rappresentato un esempio unico di continuità produttiva trovando la sua cornice naturale nella gravina di S.Giorgio, alle falde del trecentesco castello episcopio, operando una graduale trasformazione del paesaggio il cui risultato finale è il Quartiere dei Camini (Li Camenn 're), un "villaggio" dal fascino primitivo e senza tempo che lo rende unico nel suo genere. La Scuola Speciale d'Arte per la Ceramica viene autorizzata il 15 ottobre 1887 con lo scopo "di fornire insegnamenti di tecnologia, di disegno e modellazione con applicazione all'industria della Ceramica". Nel processo economico culturale di Grottaglie si inserisce così una nuova realtà che svolgerà un ruolo fondamentale nella sopravvivenza di un'attività artigianale che in altri centri limitrofi si spegne lentamente fino a cessare del tutto.
Ceramica oggi
Nel 1960 la Scuola d'Arte Ceramica si trasforma nell'Istituto Statale d'Arte e nell'attuale sede ospita ormai da diversi anni, in una sala apposita, il Museo Didattico delle Maioliche da non confondere con il Museo della Ceramica, allogato nelle antiche stalle del Castello Episcopio che, insieme all'attribuzione del prestigioso marchio D.O.C. per la Ceramica artistica di qualità, rappresenta il traguardo più recente di una città che, nel riappropriarsi della sua identità storica, pone le basi per un rilancio futuro. Attualmente il quartiere delle ceramiche ospita circa 50 botteghe, per lo più a conduzione familiare. L’arte si tramanda ormai di padre in figlio e la figura del “ragazzo di bottega” è praticamente scomparsa a causa delle note leggi sull’apprendistato.