La Torrente del Vento sorge sulla roccia, nella parte più alta del versante nord del borgo antico, praticamente inaccessibile dalla parte esterna dell’antica città (l’attuale via Ennio). Secondo alcuni storici, proprio a questa sua inaccessibilità, si doveva la felice ubicazione della ipotetica 4° porta dell’antica Grottaglie, prima ancora che vi fosse costruito il convento dei carmelitani, adiacente alla chiesa. Il Carmelo arriva a Grottaglie nel 1500. Fu il sacerdote grottagliese D.Romano De Romano nel 1505, con atto del notaio Andrea Galeone, a fondare la Chiesa del Carmine, donando ai Padri Carmelitani una sua villa, con attiguo suolo e una piccola cappella sita in una grotta incorporata nella proprietà. La Chiesa cominciò a funzionare nel 1515 con la presenza di sette padri e quattro coadiutori. Il convento con le sue 21 celle iniziò la sua attività nel 1520. Fu fondato dal p. Balduino di Ravenna. Con le spoliazioni da parte di Napoleone prima e da parte dello Stato italiano poi, subito dopo la nascita del Regno d’italia, molti quadri e la biblioteca scomparvero e un’ala del convento dall’antico toponimo “Torrente del Vento” venne adibita a carcere mandamentale. Acquisita al patrimonio pubblico, i locali della struttura vennero dapprima usati come Ufficio di collocamento e poi, per circa dieci anni, come Centro Culturale e sede delle Associazioni Culturali e di Volontariato della Città di Grottaglie.
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LABORATORIO URBANO
Nel 2006 la proposta progettuale E.motiva.mente, formulata dalle Associazioni della Torrente del Vento (ARCI, LU LAURU, CIGNO LEGAMBIENTE, SPELEO CLUB Cryptae Aliae) trova riscontro nell'amministrazione comunale e si arriva, così, ad ottenere un finanziamento importante da impiegare per il restauro della struttura e la trasformazione in laboratorio urbano. |
INSPIEGABILMENTE, dopo infinite riunioni, patti etici di rete locale ecc ecc la gestione del laboratorio verrà affidata, con un colpo di scena (un'autentica mandrakata), a persone assolutamente estranee al territorio mentre alle Associazioni co-proponenti insieme al Comune di Grottaglie, sarà addirittura vietato di rientrare nelle proprie sedi storiche una volta terminati i lavori di ristrutturazione, come era, invece, espressamente previsto nel progetto approvato dalla Regione Puglia.
Della serie "dopo ca la zappeo e la feci vigna povra uva mea ci si la mancia!"
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